Cinema

Mortal Engines, nuovo trailer del film prodotto da Peter Jackson.

La Londra del futuro immaginata da Philip Reeve arriva in Italia il 13 dicembre 2018.

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Finalmente è stato pubblicato un nuovo trailer di Mortal Engines, film d’avventura post-apocalittico scritto da Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens, prodotto dallo stesso Jackson (Il Signore degli Anelli) e diretto da Christian Rivers (al debutto alla regia da solo), basato sull’omonimo romanzo di Philip Reeve del 2001. Il romanzo originale si concentra su una versione futuristica, steampunk di Londra, ora una macchina gigantesca che cerca di sopravvivere in un mondo senza risorse.

Il libro ha vinto un Nestlé Smarties Book Prize ed è stato selezionato per il Whitbread Award del 2002. Il cast di Mortal Engines è composto da Robert Sheehan (Misfits), Hera Hilmar (Da Vinci’s Demons), Hugo Weaving (Matrix, Il Signore degli Anelli, V per Vendetta), Ronan Raftery (Animali fantastici e Dove Trovarli), Stephen Lang (Avatar).

Le vicende sono ambientate in un mondo post apocalittico steampunk, devastato in epoche passate da un olocausto nucleare (la Guerra dei Sessanta Minuti) che aveva causato enormi sconvolgimenti geologici. Per sfuggire ai continui terremoti, eruzioni vulcaniche e altre calamità naturali, l’inventore Nikolas Quirke aveva progettato un sistema (il “darwinismo urbano”) in cui le città erano state trasformate in enormi veicoli (le “città trazioniste”) che si aggiravano per il mondo desertificato in caccia di altre città da depredare per utilizzarne le risorse naturali. Scomparse le nazioni, ogni città costituiva uno stato a sé. Benché da allora il pianeta sia tornato stabile e le città trazioniste non abbiano più senso, il loro sistema continua a governare il mondo. Molte conoscenze tecniche e scientifiche si sono perse e i prodotti della Vecchia Tecnologia vengono ricercati e riportati alla luce da scavatori e archeologi. L’Europa, parte dell’Asia, il Nordafrica, l’Artide e l’Antartide sono occupate dalle città trazioniste, il Nordamerica è un deserto radioattivo, mentre nel resto del pianeta resistono le piccole “città stazioniste” della Lega Anti-trazionista, che cerca di frenare lo spropositato consumo di risorse mondiali bloccando il nomadismo delle città.  Tom Natsworthy è un orfano quindicenne, apprendista storico di terza classe, che lavora come tuttofare nel museo di Londra. Nel tentativo di sventare il piano omicida di un’adolescente orribilmente sfigurata, Hester Shaw, che attenta alla vita dell’archeologo Thaddeus Valentine, Tom precipita nei Territori Esterni insieme alla ragazza.

Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 14 dicembre 2018. In Italia era inizialmente prevista l’uscita per Natale 2018, ma in seguito alla pubblicazione del trailer viene anticipata al 13 dicembre.

 

9 risposte »

      • Anch’io adoro il post – apocalittico. Ad Aprile ho perfino scritto un post su questo genere.
        Dopo l’impensabile flop di Solo: A Star Wars Story è diventato impossibile prevedere con certezza il destino commerciale di un film: per questo mi è venuto da farti quella domanda.
        Ad ogni modo il flop di Solo: A Star Wars Story, oltre ad essere immeritato, è anche molto più contenuto di quello che sembra: il budget per realizzarlo è stato di 250 milioni e ne ha incassati 264, quindi ci hanno rimesso solo i soldi per il marketing. Grazie per la risposta! 🙂

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      • Io quando leggo post-apocalittico già mi piace la storia… come il ciberpunk e pensa che a me è piaciuto anche il tanto critivato ghost in the Shell… e non vedo l’ora di vedere anche alita…Solo: A Stars War Story è un film sfortunato già dalle riprese con la cacciata dei primi registi, ma alla fine grazie al merchandising e all’Home video riuscirà ad andare in attivo.

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      • Ci sono dei film che ti affascinano non tanto per la storia o per i personaggi, ma perché capisci che contengono un intero universo.
        Prendi ad esempio Sin City: le storie che racconta sono tutte e 3 fenomenali, i personaggi sono tutti azzeccatissimi, ma quando guardi quel film ti rimane impressa soprattutto la città di Sin City, che funziona in un modo tutto suo e non lascia scampo a chi tenta di giocare con regole diverse.
        Ho avuto la stessa sensazione quando ho visto Ghost in the Shell: anche lì ho apprezzato sia la storia che i personaggi, ma ho adorato quel film soprattutto per la sua capacità di creare un intero universo. Un mondo visivamente bellissimo, che mi ha riempito gli occhi dal primo all’ultimo minuto.
        Ghost in the Shell mi è piaciuto così tanto che l’ho visto anche una seconda volta quando è passato su SKY, e ho perfino deciso di metterlo nella Top 10 dei film più belli visti nel 2017. Una classifica così composta:

        1) La famiglia Bélier
        2) A United Kingdom
        3) L’eccezione alla regola
        4) The Promise
        5) Breaking Dance
        6) Studio 54
        7) Harry ti presento Sally
        8) Lo stagista inaspettato
        9) Viale del tramonto
        10) Ghost in the Shell

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  1. Hai fatto veramente un ottimo esempio. Anche io ho rivisto ghost in the Shell e ti devo dire che le stesse atmosfere futuristiche e ciberpunk le ho riviste in Alter Carbon.

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    • Non mi stupisce: di Altered Carbon ho visto il trailer, e la mia impressione è che sia questa serie tv che Ghost in the Shell attingano a piene mani dall’estetica di Blade Runner. Hai visto altri film della mia Top 10?

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  2. Ovviamente tutto il cyberpunk è debitore a blade runner e a Dick e il manga or di ghost in the shell è I romanzi della trilogia di Kovacs (altered carbon) sono degli ottimi successori. Della tua top 20 ho visto solo ghost in the shell è Harry ti presento Sally. Invece appena posso vorrei recuperare blood drive

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